INTEGRAZIONE TRA MECCANISMI INCENTIVANTI: LO SGUARDO LUNGIMIRANTE DELL'ESPERTO

Su CanaleEnergia l'intervista all'Ing. Pierluigi Fecondo, nella rubrica "Efficienza" per scoprire come utilizzare al meglio gli incentivi e i Fondi europei. Sul nostro sito potete leggere un estratto dell'intervista. Per la versione integrale si rimanda al link sul sito Canalenergia.

Quali progetti sta curando all'interno delle amministrazioni comunali?

Attualmente seguo diversi enti locali, in particolare  per la realizzazione di interventi su edifici scolastici finanziati tramite il Fondo Kyoto 3 e i Progetti ELENA finanziati dalla Banca Europea per gli Investimenti. In particolare, nell’ambito degli staff di progetto della società e2B Consulting srls, rivesto il ruolo di Project Engineering Expert per “Chieti Towards 2020”, della Provincia di Chieti, “PROSPER” della Provincia di Savona, e a breve, del progetto “FABER “ della Provincia di Bergamo.

Quali sono i costi di queste iniziative? A quali fondi vi rifate?

I fondi BEI-ELENA coprono i costi relativi all’assistenza tecnica ed advisoring per la redazione di bandi di gara e capitolati. L’obiettivo è quello di innescare un fattore leva minimo di 1:20, mediante partenariati pubblico-privati con mezzi e capitali propri di investitori terzi, in particolare ESCo. In questo modo le amministrazioni sono completamente sgravate da costi e da debiti in bilancio e vedono riqualificati i propri edifici e impianti unitamente alla riduzione di almeno il 20% dei consumi e delle emissioni. La durata massima dei contratti EPC è di 15 anni. Il payback, quindi, deve necessariamente essere inferiore e strettamente dipendente dalla solidità del piano economico-finanziario previsto.

Le attività che avete promosso sono facilmente esportabili anche in altri comuni italiani?

I progetti da noi assistiti hanno spiccate caratteristiche di innovazione, replicabilità e scalabilità. Tuttavia, i problemi che si presentano sono sempre nuovi e complessi e un approccio pragmatico e risolutivo determina di volta in volta la genesi di quelle che potremmo definire buone prassi, disponibili per altre amministrazioni che possono così contare su soluzioni efficaci in termini di affidabilità e concretezza di azione. L’esportazione tout-court non è comunque semplice né immediata e richiede sempre un attento lavoro di “sartoria” manageriale.

Qui potete leggere l'intervista integrale.